Sono tante le definizioni di coaching che oggi popolano il web, ma possono solo in parte soddisfare la curiosità verso un argomento in Italia ancora poco conosciuto.
Nei paesi anglosassoni il coach in origine era l’allenatore sportivo, mentre in Francia era la carrozza.
In realtà quello che tutti vogliono é una risposta a questa domanda: in cosa consiste il coaching?
Una prima risposta la troviamo guardando al mondo dello sport.
Se osserviamo un allenatore sportivo, possiamo comprendere su quali interazioni e su quali presupposti possa fondare il suo lavoro: il principale compito del coach sportivo è di sostenere e guidare l’atleta a ottenere i risultati preventivamente fissati: gare, tornei, allenamenti, etc..
La differenza che fa di un giocatore un campione è sicuramente la preparazione tecnica e fisica, ma è anche la sua forza mentale e il riuscire a sostenersi nel continuo miglioramento.
Un allenatore sportivo si comporta da coach quando, oltre ai consigli, alle osservazioni e ai compiti per una preparazione tecnica, si occupa anche di ascoltare e sostenere il giocatore nei momenti di crisi, di demotivazione, di delusione e di frustrazione per poterli superare oppure nei momenti di successo perché possano essere replicati.
Il coach alla guida di un Team di atleti alimenta lo spirito di squadra per aiutarli ad affrontare con più sicurezza e forza gli avversari.
Nella vita di tutti i giorni ognuno di noi affronta le proprie sfide, delusioni e crisi come meglio può.
Il coach è un agente per fare emergere le potenzialità e i talenti della persona, le opportunità che le situazioni difficili offuscano, e, attraverso allenamenti pratici, sostiene il cambiamento che la persona vuole intraprendere.
L’obiettivo non è più vincere la partita o battere un record, l’obiettivo è essere vincitore dei propri limiti e superare gli ostacoli per raggiungere un proprio risultato.
Il coaching è una pratica che attraverso modelli, tecniche e principi etici, sviluppa il massimo bene possibile per la persona, che vuole utilizzare questa esperienza per migliorare la propria vita, il proprio lavoro, i propri affetti, la propria economia, la propria salute.
Il coach si comporta come qualsiasi esempio di natura: sviluppa ciò che é silente per portare alla luce i risultati ambiti.
Uno dei miei esempi preferiti è quello dell’albero: sviluppa ciò che è nelle radici per portare attraverso il tronco, i rami, le foglie, i fiori i risultati desiderati: i frutti!
La cosa ancora più speciale di un coach è che non lo si dovrà assumere per il resto della vita; quando l’esperienza di coaching diventa vita, è un ricordo, un insegnamento che non dimentichi più, rimane tuo per sempre.
Questo vale non solo per la persona, vale anche per le organizzazioni, le imprese, i professionisti, i manager e qualsiasi gruppo di persone.
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